La scuola Garibaldi luogo storico di Vibo


di NOEMI PURITA

VIBO contiene tanti luoghi ricchi di fascino, storia e tradizione. Fra questi luoghi bellissimi e storici della città c’è la scuola Garibaldi.
Questo istituto scolastico si trova in Piazza Municipio, ha un ambiente molto accogliente, sereno ed ha una grande tradizione che continua ancora adesso. Diverse le discipline che si studiano all’interno della scuola e numerose le attività svolte. Formazione e crescita culturale e non solo sono i punti fermi della Garibaldi.
La scuola media venne intitolata a Giuseppe Garibaldi nel 1959 e dall’anno scolastico 2009/10 sono state accorpate la Bruzzano e la Buccarelli, mentre l’Istituto comprensivo si è costituto a partire dall’anno scolastico 2011/12.

Lapbook: forme, disegni e finestre


di CRISTIANA FIAMINGO

OGNI materia ha in sé qualcosa di diverso rispetto alle altre. Con la storia impariamo tanto dal passato, con la scienza riusciamo a comprendere come è fatto l’universo e con l’inglese impariamo una lingua importante con cui possiamo comunicare con tutte le persone nel mondo.
Purtroppo per noi, tutte le materie hanno in comune un aspetto al quale tutti gli studenti non guardano con il cuore pieno di gioia: i compiti per casa! È naturale che per capire ciò che viene spiegato in classe, dobbiamo applicare quello che abbiamo imparato anche a casa, però molto spesso i professori ci danno parecchi compiti da svolgere. Infatti per un motivo o per l’altro, tutti gli studenti si ritrovano con il registro pieno di pagine da imparare, esercizi da svolgere e mappe concettuali da articolare.
Fortunatamente, esiste un modo nuovo e alternativo per rendere più divertente lo svolgimento dei compiti per casa: i Lapbook. Per chi non conoscesse i Lapbook, sono dei semplici cartelloni arricchiti di forme, disegni e finestre interattive che aiutano a comprendere gli argomenti trattati. I Lapbook sono entrati nel nostro mondo grazie alla professoressa Angillieri, che cerca sempre metodi diversi per renderci lo studio più leggero.
A primo impatto può sembrare una cosa semplice e poco interessante, ma si sa che nella botte piccola c’è il vino buono. Infatti questi cartelloni sono stati in più di una situazione la “scusa” perfetta per incontrarci a casa di qualche nostro amico, per poi passare l’intero pomeriggio a scherzare e guardare video su YouTube ed ovviamente anche per studiare, scegliendo magari all’ultimo minuto l’argomento per presentare il cartellone. Ma si sa che in compagnia si fanno tante cose.
I Lapbook sono apparentemente una cosa molto banale, ma non è affatto così! Partendo dall’argomento da scegliere fino ad arrivare ai colori dei cartoncini  e alle finestre interattive, dalle immagini da inserire fino al tipo di effetto che si vuole dare durante l’esposizione e alle parti da dividersi. E poi con tutte le distrazioni che ci circondano come si fa a rimanere concentrati? Una cosa impossibile!
Ma adesso mettiamo da parte il lato fisico dei Lapbook e passiamo al motivo per cui ho scelto questo argomento.
I Lapbook sono sì importanti per imparare divertendosi, ma sono anche un modo per rendere più forte un’amicizia, per essere più uniti ed evitare di fare preferenze per la scelta dei compagni di lavoro. Insomma, un grande amico che può aiutare anche nella vita al di fuori della scuola.

 

Il nostro compagno di viaggio


di ELENA CUPPARI

SE il cane è il migliore amico dell’uomo, lo zaino è decisamente il migliore amico dello studente (insieme  al cellulare, ovviamente).
Se ci  pensiamo è lui che ci accompagna  a scuola tutti i giorni, che sopporta il peso dei libri, che accetta di sporcarsi di polvere e di venire gettato violentemente a terra (non provate a negarlo, l’abbiamo fatto tutti).
Il nostro fedele amico contiene tutti i libri di testo, il diario, i quaderni e l’astuccio con il minimo indispensabile, ma volendo anche altre cose, per esempio astuccio dei colori o pennarelli, merenda e acqua, soldi per le macchinette, cellulare e, perché no, qualche album delle figurine, portachiavi o pupazzo comprato il giorno prima in edicola che vogliamo mostrare ai compagni.
Si può dire che lo zaino rispecchia la nostra personalità: siamo noi a sceglierlo, a decidere se e come decorarlo, a scrivere frasi che ci rappresentano; insomma, lo zaino è sia il nostro compagno fedele, sia lo specchio della nostra anima e ci accompagnerà per tutte le medie e, in seguito, per le superiori.
Un giorno, quando saremo grandi, probabilmente ci divertiremo a ricordare i nostri zaini e le storie che lo riguardano, ma per adesso il nostro principale pensiero è quello di metterci  i nostri oggetti e di tenerci cura. Ora vado a mettere lo zaino vicino alla porta, cosi domani sarà pronto per una nuova giornata!

 

Nel laboratorio per sentirsi più bravi


di ORSOLINA PITARO

LA parte della scuola che preferisco è il laboratorio di scienze. Qui c’è l’attrezzatura necessaria per mettere in pratica quello che abbiamo studiato sui libri di testo.
Per noi studenti, infatti, il laboratorio di scienze è un luogo un po’ magico che fa comprendere con esperienza diretta quelle che potrebbero sembrarci delle cose astratte. Nel laboratorio di scienze sviluppiamo la creatività, formuliamo ipotesi e le verifichiamo, riflettiamo sui risultati e promuoviamo discussioni che ci stimolano a migliorare l’apprendimento, sviluppando la capacità di sintesi e abituandosi alla schematizzazione.
Nel nostro laboratorio scolastico ci sono microscopi, provette, scheletri del corpo umano e così via dicendo, tutta attrezzatura che stimola a fare scienze e che fa sentire i ragazzi non semplici spettatori ma attori, cioè piccoli scienziati desiderosi di scoprire qualcosa che passerà alla storia.
Un laboratorio può richiedere anche poche risorse economiche, ma tanto impegno mentale perché i fenomeni non sempre sono evidenziati. L’aula dove facciamo gli esperimenti è ampia e ben illuminata, rinnovata nei materiali e negli arredi.
Concludo con la speranza che tutte le scuole possano avere un luogo dove svolgere attività laboratoriale e dove poter fare qualcosa di utile e interessante.

 

Una bella palestra che tutti ci invidiano


di FLAVIO DI MAURO

LA PALESTRA è un luogo dove vorrei stare sempre e ogni giorno. Ma non solo io la penso in questo modo: tutti gli alunni starebbero tutta la giornata a fare sport. Tante volte chiediamo cortesemente se si può scendere sotto a giocare.
La palestra è un luogo dove si fa attività fisica e, allo stesso tempo, dove si sta tutti assieme e anche per questo diventa un luogo magico, nel quale scambiarsi pareri e segreti, chiedere consigli, rilassarsi un po’ con il sorriso. I professori ci fanno fare dei test ad esempio di velocità, di resistenza eccetera.
In questo periodo, di solito, nel nostro Istituto si disputano i tornei di pallavolo. Ogni classe della scuola partecipa alle gare e ognuna di essa ha la propria formazione: si fa solo per divertimento perché alla fine non si vince niente. Ma va bene anche così: l’importante è muoversi e fare qualcosa di utile e di divertente. Siamo felici di avere a disposizione una struttura simile.

 

 

Quel telefonino che fa battere il cuore


di MARTINA PAPAIANNI

SEMBRERÀ un oggetto normale e banale, ma non lo è. Assolutamente non lo è. È un’arma potentissima, in grado di far venire la tachicardia ad ogni singolo studente quando viene sollevato e tenuto in mano dalla proprietaria o proprietario.
A voi che leggete, vi sembrerà solo un oggetto dotato di uno schermo e una batteria, ma è capace di dare molte emozioni (prevalentemente ansia) quando si vede la luce rossa riflettere sul volto dei professori, che è il colore dominante della schermata d’entrata del nostro registro elettronico. Pochi secondi per capire quanto sei veramente in pericolo, la faccia apparentemente “sadica” dei professori che vanno a scegliere minuziosamente la prossima “vittima” da interrogare.
In quel momento, in quel preciso momento, nell’aula scende il silenzio più totale, l’unico “rumore” che si può sentire è il battito sfrenato di ogni alunno a rischio. Vedi quel dito andare avanti e indietro sullo schermo, senza mai capire veramente cosa succede su quel “dannato” cellulare.
Senti il nome della prima “vittima” (sempre che non sia tu), il tuo livello d’ansia inizia a scendere, ma immediatamente ricordi che un’interrogazione non può durare un’ora, quindi in una giornata, logicamente, ci saranno più “vittime”. Continui a sperare di non sentire uscire il tuo nome e il tuo cognome dalla bocca del professore, speri speri e puntualmente, non succede mai.
Perché più speri, più attorno a te si sviluppa un campo magnetico in grado di far attirare l’attenzione sul tuo nome nel registro elettronico! In fondo diciamocelo, il cellulare è la causa di ogni giornata dello studente, si può tornare felici a casa con una gratificazione dai tuoi genitori o con la paura di varcare la porta di casa a causa di un voto più basso del solito.
Uno strumento importantissimo, insomma, che può decidere tante cose. Naturalmente questo è un articolo fatto con ironia, per raccontare ciò che avviene in classe. Quindi si scherza (ma non troppo…) perché quando si è preparati (cosa che avviene quasi sempre…) non c’è alcuna paura. Si è pronti e basta!

Il nostro progetto relativo all’informazione


di GIORGIA MONTEPAONE

DAL mese di marzo, siamo diventati parte della redazione di “Garibaldi News”.
Quello sul giornalismo è un progetto organizzato dalla scuola per aiutare i ragazzi a migliorare il loro metodo di scrittura e non solo.
In queste prime lezioni stiamo imparando quali sono i meccanismi che stanno alla base del modo di fare informazione. Ci ritroviamo in sala computer, dove progettiamo e realizziamo il giornalino.
Fra i nostri programmi c’è anche quello di realizzare un blog. Siamo anche on line, insomma, adesso che abbiamo imparato le nozioni necessarie per ampliare le nostre conoscenze.
Siamo arrivati già al terzo numero del giornalino e non abbiamo alcuna voglia di fermarci.
In occasione di questa nuova edizione del nostro organo di informazione abbiamo aumentato il numero delle pagine e anche il titolo si presenta in una veste grafica diversa rispetto ai primi due numeri.